A partire dal 1998 le targhe europee hanno tutte lo stesso formato.
Tra i tanti aspetti che accomunano i 28 paesi membri dell’Unione Europa c’è anche l’utilizzo di targhe automobilistiche standard. Le targhe europee devono infatti avere determinate caratteristiche per rientrare in un formato comune.
Il formato delle targhe europee
L’introduzione delle targhe europee risale al 1998. Con il Regolamento Europeo n. 2411/98 venne stabilito che le targhe devono avere una sezione blu sul lato sinistro, contenente il circolo di stelle della bandiera dell’Unione Europea e il codice della nazione in cui viene immatricolata l’auto. Grazie alla standardizzazione delle targhe, i veicoli che circolano all’interno dei paesi della Comunità Europea non devono più esporre l’ovale bianco con il codice di registrazione internazionale. Molti paesi, entrati a far parte dell’Unione successivamente, hanno apportato nel modifiche necessarie per rispettare il modello standard sostituendo la bandiera dell’UE a quella nazionale.
Le targhe automobilistiche europee standard ammettono ovviamente alcune eccezioni, come per esempio i veicoli che circolano esentasse e le auto di rappresentanza. La maggior parte delle targhe è in metallo (o plastica) ed è costituita da una placca di colore bianco con caratteri di colore nero. In Lussemburgo e nei Paesi Bassi il fondo delle targhe è di colore giallo. In molti paesi non è necessario che le targhe anteriore e posteriore siano identiche. Ulteriori variazioni sono legate ad alcune categorie speciali di veicoli e, in alcuni casi, anche al tipo di alimentazione.
Le targhe in uso in Danimarca prevedono anche un contorno rosso. Questo dettaglio è stato aggiunto per poter distinguere le targhe danesi da quelle norvegesi. La Norvegia, infatti, pur non essendo un paese membro dell’Unione Europea, ha adottato targhe di formato praticamente identico, con la sola differenza di porre la bandiera nazionale al posto di quella dell’UE.
Nel rispetto del formato europeo standard, alcune nazioni (Austria, Croazia, Slovacchia, Slovenia) aggiungono liberamente anche il proprio stemma nazionale, di solito dopo le prime lettere.
Le sigle delle targhe europee
Ogni paese membro dell’Unione Europea viene identificato attraverso una sigla automobilista internazionale. Si tratta di una lettera, o al massimo un gruppo di tre, che indicano il paese in cui il veicolo è stato registrato. Di seguito, ecco l’elenco completo:
- A (Austria)
- B (Belgio)
- BG (Bulgaria)
- CZ (Repubblica Ceca)
- CY (Cipro)
- HR (Croazia)
- DK (Danimarca)
- EST (Estonia)
- FIN (Finlandia)
- F (Francia)
- D (Germania)
- GR (Grecia)
- IRL (Irlanda)
- I (Italia)
- LV (Lituania)
- LT (Lettonia)
- L (Lussemburgo)
- M (Malta)
- NL (Paesi Bassi)
- PL (Polonia)
- P (Portogallo)
- RO (Romania)
- SK (Slovacchia)
- SLO (Slovenia)
- E (Spagna)
- S (Svezia)
- H (Ungheria)
Le targhe europee del Regno Unito
Il formato europeo delle targhe è facoltativo nel Regno Unito (e in Finlandia). Sulle targhe dei veicoli registrati in Gran Bretagna compare una delle tre bandiere nazionali (Inghilterra, Scozia o Galles) oppure quella dell’Unione, assieme al codice che indica la nazione di registrazione del veicolo: ENG (Inghilterra), SCO (Scozia), CYM (Galles), GB o UK (Regno Unito). Per le auto immatricolate in Irlanda del Nord è possibile adottare solo il formato con la bandiera e la sigla del Regno Unito oppure quello standard dell’UE.
Nel Regno Unito il formato imposto dall’UE viene usato nei territori oltreoceano che ricadono sotto la giurisdizione britannica (ovvero Gibilterra, il Baliato di Jersey, Guernesey e l’Isola di Man). Ovviamente la Brexit ha generato una certa confusione in materia. Subito dopo l’esito del referendum, infatti, molti automobilisti hanno coperto il simbolo dell’Unione Europea presente sulle targhe delle proprie auto. La Driver and Vehicle Licensing Agency non si è espressa subito in merito ma nel corso sono sopraggiunte alcune importanti novità.
La EHC (European Highways Commission) ha chiesto formalmente la sostituzione delle targhe di tutti i veicoli del Regno Unito per motivi di sicurezza. Le targhe devono recare la bandiera dei singoli paesi di immatricolazione per agevolare le autorità europee ad identificare i veicoli provenienti da paesi esterni all’Unione Europea. La sostituzione delle targhe ha avuto un costo stimato di circa 35 sterline per veicolo portando ad una spesa complessiva di oltre un miliardo di pound.
Elenco delle targhe europee
Le targhe automobilistiche dei paesi dell’UE contengono una sequenza alfanumerica. L’ordine e l’alternanza di cifre e lettere varia da nazione a nazione. Il sistema di numerazione è importante perché targhe troppo simili possono ostacolare il lavoro delle forze di polizia.
Uno dei criteri che differenzia le varie targhe europee è il luogo di immatricolazione. In alcuni paesi, la targa rimanda direttamente al luogo in cui il veicolo è stato registrato. Per esempio, in Austria, la combinazione è abbastanza ‘libera’, anche se dal 2015 il governo ha dovuto limitare in parte tale libertà proibendo combinazioni che avessero un qualsiasi riferimento nazista o allusioni al terrorismo.
Le targhe auto in Italia utilizzano una combinazione del tipo AA-000-AA. Le ultime due cifre indicano l’anno di immatricolazione. Questa combinazione è stata introdotta nel nostro paese nel 1994 per poi essere adottata anche in Francia a partire dal 2009.
Inoltre, entrambe presentano una sezione blu anche sul lato destro, dove viene riportata la sigla della provincia (o della regione, nel caso delle targhe francesi) di immatricolazione del veicolo.
Di seguito l’elenco delle targhe europee al completo: la ‘A’ indica una qualsiasi lettera dell’alfabeto mentre lo ‘0’ una cifra.
- Austria: schema libero. La prima lettera indica la città o il distretto di immatricolazione.
- Belgio: le combinazioni alfanumeriche vanno da 1-AAA-001 a 7-ZZZ-999. Il sistema è stato introdotto nel novembre 2010.
- Bulgaria: schema A(A)-0000-A oppure A(A)-0000-AA. Le prime lettere indicano il distretto di immatricolazione mentre le ultime sono lettere sequenziali.
- Cipro: AAA-000
- Croazia: AA-000-AA
- Danimarca: AA-00-000
- Francia: AA-000-AA
- Germania: le targhe tedesche prevedono una, due o tre lettere iniziali. Seguono una o due lettere e poi le cifre (massimo quattro).
- Grecia: AAA-0000
- Italia: AA-000-AA
- Lettonia: AA-0000
- Lituania: AAA-000
- Lussemburgo: AA-0000
- Malta: AAA-000
- Paesi Bassi: tre formati diversi (targa su una, due o tre righe). I sei caratteri che compongono le targhe non hanno alcun significato specifico. Le autovetture utilizzano dal 2015 la serie AA-000-A.
- Irlanda: 000-A-00000
- Polonia: AAA-00-AA
- Portogallo: 00-00-AA
- Repubblica Ceca: 0A0-0000
- Slovacchia: AA-000-AA
- Slovenia: AAAA-000
- Spagna: 0000-AAA
- Svezia: AAA-000
- Ungheria: AAA-000